martedì 8 marzo 2011

INTONACO, LA PELLE DELLE MURATURE

L'intonaco è un opera di finitura e possiamo considerarlo come la pelle delle murature e quindi proprio come la nostra pelle, l'intonaco dovrà essere traspirante.
Ai giorni nostri l'intonaco viene steso in tre strati:
-1) Rinzaffo - E' il primo strato dell'intonaco e viene steso a forza con la cazzuola per uno spessore di circa 2-3 cm., si utilizza una sabbia abbastanza grossa per facilitae la coesione,
2)  Intonaco - Può essere dato a mano o a spruzzo per uno spessore medio di circa 1,5 cm, composto da  sabbia di pezzatura media e calce
3)  Arricciatura - E' il terzo strato dell'intonaco e ha il compito di finire completamente la superficie, ha uno spessore di circa 1,5 mm. ed è tirato con un fratazzo di spugna.

Gli antichi Romani arrivavano fino a sei strati d'intonaco, il rinzaffo era composto da malta di calce e cocciopesto (mattone pestato), poi venivano stesi due strati di calce e sabbia e poi ancora tre stratidi calce mista a polvere di marmo, L'ultimo strato doveva essere particolarmente sottile come una pellicola.

mercoledì 23 febbraio 2011

COME MIGLIORARE LA QUALITA' ENERGETICA IN UNA STANZA

Per migliorare l'energia all'interno di una stanza si possono utilizzare alcuni accorgimenti quali:

a) Areare la stanza il più spesso possibile in modo da mettere in moto l'energia dell'ambiente,

b) illuminare la stanza facendo entrare la luce del sole,

c) eliminare la polvere,

d) utilizzare incensi per purificare,

e) utilizzare le acque di luce bianca.

domenica 20 febbraio 2011

Isolanti Naturali


Isolanti naturali contro il caldo, il freddo, il rumore, a pannello a spruzzo

Il sugheroIl sughero viene prodotto dalla corteccia di una pianta mediterranea, la quercia da sughero (quercus suber). Dalla polpa pulita della corteccia si ricava un granulato che, con diverse sezioni, può essere utilizzato senza ulteriori lavorazioni come ottimo materiale coibente in intercapedini di murature, pavimenti e coperture oppure, legato con calce o vetrificanti minerali specifici, nei massetti sottopavimento. Il granulato di sughero può altresì essere agglomerato in pannelli per l'effetto combinato del calore e della compressione. Per essere di buona qualità il sughero granulare deve essere privo di residui legnosi, di terra e di polvere, elementi questi che favorirebbero l'insorgere di muffe. Il sughero in pannelli non deve essere legato con colle sintetiche che oltre alla loro pericolosità (cessione di formaldeide) riducono fortemente le qualità principali del materiale ma dalle capacità autocollanti della suberina, la parte resinosa del materiale, che sottoposta a colore si scioglie legando naturalmente i granuli a raffreddamento avvenuto. I pannelli di sughero tostato o espanso hanno ottime capacità coibenti, non impiegano colle sintetiche, ma l'alta temperatura a cui la materia prima viene sottoposta brucia la suberina e il tannino liberando benzopirene (prodotto naturale ma tossico e dall'odore sgradevole).
Anche nel caso del sughero sono quindi fondamentali le certificazioni e il controllo di qualità sul prodotto.
In sintesi il sughero è un ottimo materiale coibente per la bioedilizia, ma solo se proviene da pura polpa di corteccia di sughero priva di ogni elemento estraneo, ventilata ed eventualmente aggregata in pannelli per effetto combinato di solo calore e compressione. In questo caso le sue caratteristiche sono l'ottimo potere coibente termico e acustico, la grande traspirabilità, l'impermeabilità, l'inattaccabilità da insetti e roditori.
I pannelli di legno mineralizzatoCon le fibre di legno (in genere di pioppo, pianta a rapido accrescimento) vengono realizzati pannelli con ottime qualità bioedili.
Il processo produttivo si basa sull'utilizzo di ossisolfato di magnesio (magnesite caustica e solfato di magnesio) sostanza che impregna, lega e mineralizza le fibre del legno. Un impasto di fibre di legno e ossisolfato di magnesio viene sottoposto ad alta temperatura e compressione e quindi formato in pannelli. In questo modo il legno perde le parti organiche deperibili e si mineralizza assumendo oltre alle sue già note proprietà di coibentazione termica e acustica, di traspirabiiità, di igroscopicità e di inattaccabilità da insetti e roditori, un ottima resistenza al fuoco.
I pannelli in fibra di legnoDagli scarti delle segherie (riciclaggio di cortecce e rami di conifere non trattate chimicamente) proviene la fibra di legno, materia prima per la produzione di pannelli coibenti, le fibre di legno vengono aggregate senza compressione per effetto del potere collante della lignina resina naturale presente nella fibra stessa. Il prodotto ottenuto è completamente biodegradabile e riciclabile e si presta ottimamente a diversi impieghi nella coibentazione termica e acustica di pavimenti, pareti e coperture.
Fibra di cellulosa riciclataAltro materiale con buone capacità di coibentazione termoacustica e con l'ottimo pregio della provenienza da riciclaggio è la fibra di cellulosa ottenuto mediante una speciale tecnica di trasformazione della carta dei quotidiani che, grazie all'utilizzo di componenti minerali naturali in genere sali di boro), la rende non infiammabile, inattaccabile dalle muffe, dai roditori e dagli insetti. Il materiale viene insufflato nelle intercapedini di pareti e coperture.
Fibra di cocco, di iuta, di canapa, di linoAncora poco diffusi ma indubbiamente interessanti per le loro caratteristiche ecologiche (materie prime rinnovabili, riciclabilità ecc.) e per le loro doti di coibentazione, sono i materiali derivati da altre fibre vegetali come il cocco, la iuta, il cotone, il lino. Naturalmente questi materiali devono essere accompagnati da adeguate garanzie e certificazioni riguardo alla loro provenienza da coltivazioni in cui non si sia fatto uso di prodotti chimici.
Calcio silicatoL'idrosilicato di calcio è un materiale poroso, prodotto in autoclave partendo da sabbie silicee, calce idraulica e una piccola percentuale di fibre di cellulosa con funzione di rinforzo. Con questo materiale si realizzano pannelli leggeri, molto resistenti a compressione, di grande precisione dimensionale e di facile lavorabilità, ininfiammabili e molto resistenti al fuoco, privi di radioattività e di emissione di polveri o altri agenti irritanti, traspiranti e riciclabili (per la produzione di cls).
Vermiculite, perliteSi ottengono attraverso la frantumazione e la successiva espansione per effetto di alte temperature di minerali micacei per la vermiculite e di una roccia vulcanica per la perlite. Si possono usare a secco come riempimenti in intercapedini ma soprattutto come inerte per intonaci leggeri coibenti con buone prestazioni di coibentazione termoacustica. Va garantita l'assenza di radioattività.
Anche se di origine naturale sono invece poco consigliabili in bioedilizia, se non in casi molto particolari, i materiali coibenti minerali a conformazione fibrosa.


Tratto dal sito Pauletti srl

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martedì 15 febbraio 2011

ARMONIZZAZIONE ENERGETICA DELLA CASA

Armonizzazione energetica della casa vuole essere l’accompagnamento della persona nell’armonizzazione delle proprie vibrazioni con quelle dell’abitazione, del luogo dove vive o ha deciso di vivere, intervenendo sulla sfera emozionale relativamente ai colori, le sensazioni, la disposizione dei mobili e dei locali, ecc. L’armonizzazione potrà avvenire anche allineando l’amore delle persone con l’elemento casa, considerando quest’ultimo come essere vivente e non come assemblaggio di materie inerti.


I
Nodi di Hartmann, un reticolo pericoloso
Vitruvio, nel "De architettura" racconta che prima di edificare una casa o una città, i romani lasciavano pascolare sul terreno scelto un gregge di pecore per poi esaminarne le interiora. Oggi si sa che queste pratiche che sanno di magia hanno una base reale. La terra, già immersa in un vasto campo di radiazione naturale, indispensabile per lo svolgersi della vita, produce essa stessa delle radiazioni; se in un luogo queste sono in eccesso, ne risentirà il funzionamento del fegato, che, regolando e filtrando il sangue, è la prima barriera che il corpo oppone ai raggi tellurici.

I reticoli geomagneticiI
Il primo che segnalò, nel 1937, al Congresso internazionale della stampa scientifica, la presenza sulla terra di un campo elettromagnetico a struttura reticolare simile a quella dei meridiani e dai paralleli geografici, fu Peyré. Le sue ipotesi furono riprese e sistematizzate poi da altri ricercatori, in particolare da Ernst Hartmann, dell’università di Heidelberg, considerato uno dei pionieri della geobiologia. Hartmann parla di rete globale, o rete H, che sarebbe distribuita sull’intera superficie della terra e s’innalza attraverso tutta la biosfera facendo supporre un irraggiamento proveniente dall’interno del globo. La maglia, che si restringe verso i poli e si allarga verso l’equatore, è composta da fasce larghe circa venti centimetri: determinare la loro posizione precisa è possibile ma difficile per la relativa instabilità, perché risente dell’influenza dei fattori geofisici e delle perturbazioni elettromagnetiche naturali e artificiali. Le fasce del reticolo hanno effetti negativi, soprattutto nei punti d’incrocio, detti nodi H, che sono energicamente più attivi. Sarebbero veramente nocivi quando coincidono con altre perturbazioni dovute a fonti sia naturali sia artificiali: a rendere più attivi un nodo H è la presenza nel sottosuolo di corsi d’acqua, faglie, masse magnetiche e strutture metalliche.

Gabbie di Faraday
I campi elettromagnetici naturali possono essere modificati da campi artificiali. Nelle gabbie metalliche, come ad esempio un edificio costruito in cemento armato, può verificarsi assenza di campo elettrico naturale, fenomeno noto come gabbia di Faraday. Michael Faradey, chimico e fisico inglese, osservò che una qualsiasi struttura metallica a forma di gabbia funge da schermo: i corpi in essa contenuti vengono isolati dall’azione dei campi elettrici esterni, e rimane solo quella dei campi magnetici. La mancanza o le anomale variazioni di campi elettrici portano a stati d’indebolimento generale, che arriva in certi casi ad essere una vera sick building sindrome. E’ stato infatti dimostrato che il campo elettrico naturale ha un ruolo fondamentale sul mantenimento della polarizzazione cellulare e sull’inibizione dei processi di proliferazione dei microrganismi: in sua assenza l’organismo ha meno difese.

I rimedi
Tutte le strutture metalliche modificano le onde elettromagnetiche. E’ meglio non collocare grandi strutture di metallo come librerie nelle camere o anche nei vani sottostanti: la caldaia e l’auto nel garage sotto la camera da letto possono avere un effetto amplificante. Per neutralizzare gli effetti delle radiazioni telluriche in camera da letto, si può ricorrere a materiali con proprietà schermanti: un rimedio efficace è il filo di rame intrecciato su stuoie e coperte di lana pura, hanno proprietà parzialmente isolanti il legno, il sughero, il bambù e la lana.